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venerdì 4 agosto 2017

"CHI NON ADERISCE PUO' SUBIRE INVII MASSIVI" LA VERITA' SULLO SPRAR


Con una delibera di giunta dello scorso 18 luglio il Comune ha aderito allo Sprar, che significa sia Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati: si tratta di un'iniziativa già in essere presso altri enti locali. Secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni, sono oltre 1200 i Comuni italiani che vi hanno già aderito (su un totale di 8mila). La posizione ufficiale in merito allo Sprar espressa dall'Associazione Nazionale Comuni d'Italia, attraverso il suo presidente Antonio De Caro ed il delegato all'immigrazione Matteo Biffoni, è la seguente: <<Si tratta di un principio che rimette la governance in mano al sindaco, che può quindi tornare a decidere, insieme alla sua comunità, numeri, modalità e soggetti da coinvolgere per organizzare l’accoglienza sul suo territorio>>, altrimenti si rischierebbero casi <<di accoglienze ‘emergenziali’, non concordate con i sindaci, che danno spesso luogo a concentrazioni eccessive su territori anche di dimensioni limitate>>. Il riferimento è ai Centri di Accoglienza Straordinaria. Qui a Casteggio abbiamo già situazioni in cui l'arrivo dei richiedenti asilo non è stato concordato in quanto alloggiati presso strutture private, ovvero all'albergo Alo Alo ed una palazzina di via Marconi: con l'adesione allo Sprar, in teoria, questi casi non dovrebbero più verificarsi, in quanto per ogni Comune aderente vale una clausola di salvaguardia sul numero effettivo dei richiedenti asilo ospitati. PER UN'INFORMAZIONE PIU' COMPLETA E' POSSIBILE VISIONARE DIRETTAMENTE IL SITO DELLO SPRAR CLICCANDO SOPRA QUESTO LINK. Leggendo su internet da altre fonti si può vedere come Ministero dell'Interno ed Anci abbiano stabilito dei benefici a quegli enti che aderiscono alla Rete di Protezione, ad esempio di natura economica e sulla possibilità di assumere nuovo personale in organico. Più recentemente lo stesso delegato all'immigrazione Matteo Biffoni ha tuttavia segnalato criticità: <<Si stanno moltiplicando in questi giorni i casi di mancato rispetto della clausola di salvaguardia, che prevede la tutela dei Comuni Sprar rispetto a numeri limitati di presenze e all’apertura da parte dei Prefetti di altre forme di accoglienza non concertate con i sindaci. Ci rendiamo conto dell’emergenza, ma il problema non può essere caricato sempre sui Comuni, e sempre sugli stessi- ha affermato il delegato Anci -Continuiamo a segnalare ogni singola situazione al Ministero, ma le risposte stentano ad arrivare. Si tratta di casi molto gravi e palesi, di Comuni che hanno appena aderito allo Sprar sulla base di precise rassicurazioni che poi vengono disattese, mettendo i sindaci in una posizione difficile nei confronti della cittadinanza. I patti – sottolinea Biffoni – vanno rispettati a maggior ragione a fronte dell’emergenza, in quanto ogni azione contraddittoria in merito alla tenuta dell’accordo, in una fase delicata come quella attuale, incide in maniera negativa non solo sul singolo Comune oggetto della mancata applicazione della clausola, bensì su tutto il territorio nazionale, minando la fiducia dei sindaci. E se i sindaci non si fidano più, ogni strategia di accoglienza diffusa e concordata rischia di venire meno. E in questo contesto l’adesione allo Sprar deve essere sempre più una garanzia di accoglienza sostenibile ed efficace. Chi non vi aderisce, può rischiare di subire invii massivi>>.